lunedì 10 dicembre 2007

Il rito del the

Altre 13 o 16 ore, ora non ricordo, di treno piu' un trasferimento di 3 ore rannichiato, schiacciato, in una jeep con altre 10 persone, su ripide strade di montagna e mi ritrovo a Darjeeling, lussureggiante resort dal sapore antico, un posto che gli inglesi, un tempo, chiamavano Hill Station. Darjeeling torreggia in cima ad una delle tante colline che caratterizzano la provincia indiana del West Bengal: verdi pendici, valli, piantagioni di the. Qui si produce quello che viene chiamato lo champagne dei the'; Darjeeling te lo ricorda ad ogni angolo: le case vittoriane in legno, i negozi e le botteghe, le sale da the. Qui si pratica ancora il rito, molto british, dell' afternoon tea, un trionfo di pasticceria, piccoli panini imbottiti e tazze fumanti. Percorrendo le ripide vie della cittadina sembra di ritornare a quel passato coloniale e sfarzoso che fu. Basta chiudere gli occhi e aprire i propri sensi ai profumi della vallata e come d'incanto ti ritrovi a passeggiare accanto ad una dama e ti senti come il piccolo Lord, in vacanza estiva in India. Finalmente percorro strade senza il rischio di essere investito da un rickshaw o caricato da un gruppo di vacche. Non ci sono cacche o cumuli di rifiuti; gli assordanti clacson danno tregua; nessuno mi insegue per tirarmi in un negozio o in un ristorante. Che bello! In giro i visi dai tratti tibetani o nepalesi superano di gran lunga quelli indiani, rappresentati solo dai turisti bengalesi imbaccuccati di lana fin sopra le orecchie. Siamo a oltre 2000m. All'ombra e soprattutto di notte fa freddo; molto freddo. Il passaggio dall'estate ad un autunno inoltrato e' stato drastico; il mio fisico lo avverte. Per oltre 8 settimane ho sudato e talvolta boccheggiato in quella che per me e' stata una lunga estate. Pantaloncini corti e t-shirt vengono ora sostituiti da jeans, camicia e maglione di lana. Brrrrr. Che shock passare da 30 gradi a poco piu' di 5 nel giro di 24 ore. Per fortuna ho un sacco a pelo nel quale raggomitolarmi di notte e i vestiti caldi non mi mancano.
Passo le giornate a fare lunghe passeggiate, allo zoo (?!), al giardino botanico e tra le verdi piantagioni di the mentre maestoso, lungo la linea dell'orizzonte, troneggia il Kanchengunga, la terza montagna piu' alta del mondo (8586m). Per ammirarla ancora meglio, una mattina mi piego al rito dell'alba vista da Tiger Hill (2600m) e mi sveglio alle 4 di mattina per imbarcarmi su un taxi insiemi ad altri viaggiatori alle 4.30. Vi sembrera' strano ma non sono l'unico. Tiger Hill e il suo rifugio-osservatorio sono, alle 5.30, stipati all'inverosimile. Il sole sorge da li a poco, alle 6, ed e' accompagnato da gridolini e battiti di mani del pubblico indiano. I primo raggi del sole baciano i pendii di monti innevati, colorandoli di rosa; si sgomita per ottenere lo scatto migliore. In lontananza si scorge pure la sagoma dell' Everest, non piu' grande della bianca e piccola cresta di un'onda che si infrange all'orizzonte. E poi? Sorto il sole, dopo 10 minuti, e' il fuggi fuggi generale del pubblico indiano tra gli sguardi esterefatti dei pochi turisti stranieri. Ma come? Gia' ce ne dobbiamo andare? Ora che il sole inizia a scaldare i nostri nasi e scioglie le guance gelate? Eh si. Dietrofront. Alle 6.30 sono di nuovo in jeep, si ritorna a Darjeeling. Colazione alle 7 e poi di nuovo a letto per qualche ora.
Qui tra verdi colline si conclude la mia avventura indiana, un viaggio lungo 6 settimane tra spiritualita', confusione, resse, vacche e tigri. Una delle ultime istantanee mi ritrae nel tardo pomeriggio al Glenary's, intento a scaldarmi le mani intorno ad una bollente tazza di the. Si chiude con l'India e anche con il mio fatto di essere vegetariano. Insieme a Jessica (viaggiatrice australiana incontrata la prima volta in Pakistan e poi piu' volte in India) consumo un succoso pollo marinato allo joghurt in salsa al curry. Delizioso, James!
Rene'

4 commenti:

Anonimo ha detto...

....eh eh, la faccia da piccolo Lord ce l'hai!!

Buon viaggio Vano!
Dani (MI)

Unknown ha detto...

... very English... eheheh!

Ti vedo con i capelli un po' lunghi: se ti va posso adoperarmi per trovarti un collega alla mia altezza lì a... Hong Kong ;-)

Come è andata le altre volte??

Un salutone da Bergamo :-)

Anonimo ha detto...

Hoffe es geht Dir gut.Bei uns ist bissige Kälte aber kein Schnee.
In China kannst Du mit allem Schrott was wir hier kaufen können Weihnachten feiern. Singende Adventskränze, tanzende Kläuse ect.
Wir treffen uns in Thailand, sind zur gleichen Zeit dort.
Schöne Weihnachten und en guete
Rutsch ins 2008.
Ciao Gotti

René van Olst ha detto...

Allora Sebastian,
ho tagliato i capelli in:
Pakistan, solo una spuntatina
India, il ragazzino ci ha messo una vita per dare una spuntata...
In Nepal, taglio netto a 9mm su tutta la testa con macchinetta. Penso sara'il mio look per il futuro!
ciao!