giovedì 12 giugno 2008

Entrata a Sumatra

Il trasferimento Malesia-Indonesia, sulla cartina, sembra cosa da poco: un aliscafo da Melacca a Dumai e poi con il pullman fino a Pekanbaru (distanza intorno ai 150km). Il battello parte intorno alle 10 e prima delle 12 sono gia' a Dumai, sull'isola di Sumatra. Liscio.
Mi faccio portare da un moto-taxi alla stazione dei pullman; un enorme parcheggio con un unico bus in attesa sotto il sole cocente. Fortunamente e' diretto a Pekanbaru, la maggiore citta' di questa zona, e partira' da li a poco.
Faccio due conti: 150km da percorrere, una media di 50km orari; tra 3, al massimo 4 ore, dovrei essere a destinazione. Mi sbaglio. La strada e' asfaltata ma abbastanza disastrata: buche e tratti in sterrato ogni decina di kilometri; lavori in corso. Traffico intenso (e' l'unica strada che dalla costa est dell'isola porta a Pekanbaru) e alcuni fiumi esondati a causa di un alluvione non fanno che peggiorare le cose. Si viaggia a singhiozzo. La velocita' dei trasferimenti in Malesia e' presto dimenticata.
Sul pullman mi si affianca un tecnico petrolifero indonesiano di ritorno a casa per il fine settimana (e' un venerdi pomeriggio); abita a Pekanbaru e parla bene inglese perche' ha lavorato per anni per una compagnia statunitense. Dopo un po' che chiaccheriamo mi offre alloggio a casa sua per la serata; sono sorpreso: una proposta del genere non mi era ancora capitata!
A una trentina di km dalla citta' il traffico si blocca: un fiume ha rotto gli argini e sta sommergendo la strada. Si passa piano e uno alla volta. Alcune case sono per meta' coperte dall'acqua e gli inquilini stanno salvando il salvabile e si dirigono verso tratti di terreno asciutto. Brutta storia.
La giornata, che prevedevo tranquilla, si rivela molto lunga e quando il pullman arriva a Pekanbaru sono ormai le 20 passate. Il mio compagno di viaggio si scusa per non potermi piu' ospitare perche' ha un bambino molto piccolo che ha bisogno di dormire. Mi indirizza verso il taxi collettivo corretto (un piccolo minibus), destinazione centro citta', e mi saluta.
Mangio un piattone di riso fritto (nasi goreng, una delle specialita' nazionali) e poi mi infilo a letto. Ripenso un attimo ad oggi: non ho visto un viaggiatore, o straniero, e ho passato la giornata sul pullman.
L'indomani mi sveglio presto e prendo un bus per Bukittinggi, un paese sulla catena montuosa che percorre, da nord a sud, l'intera isola di Sumatra. E' la zona di incontro di due placche terrestri che, nel corso dei millenni, ha generato una cordigliera di vulcani alti fino a quasi 4000m e continua a scuotere periodicamente queste terre con violenti e improvvisi terremoti.
Il pullman e' un mezzo decrepito che si ferma in continuazione per caricare passeggeri: una specie di taxi gigante che casca a pezzi. Per coprire 200km scarsi impiego oltre 7 ore. 30km orari di media; non male...
Arrivato a Bukittinggi non so dove sistemarmi. Non ho ancora trovato una guida turistica per l'Indonesia e sto quindi "procedendo a vista" utilizzando unicamente una cartina geografica del paese. Mi trovo quindi a chiedere informazioni in continuazione e, non conoscendo la lingua, faccio fatica a farmi capire. Fermatomi presso un chiosco che vende cellulari (ce ne sono migliaia in Indonesia) chiedo indicazioni per un albergo economico e mi ritrovo in sella allo scooter del commesso che, prima di portarmi a destinazione, decide di fare un giro turistico di Bukittinggi. Mi lascia il suo numero di cellulare e chiede se ci possiamo incontrare domani. Beh, si, non vedo alcun problema... Si chiama Riki. Lo soprannominero'... Mollami!!!
Rene'

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Riki - un sanguisughe umano!!! dai racconta!
mammi

Anonimo ha detto...

come han fatto a fare il giro della terra in 80 giorni? e non c'erano i bus a trenta all'ora allora! allora (che palle!)goditi l'Australia e vai piano con quel ginocchio. svizzeri a casa! (anche se erano in casa). Ciao Vano

Bafo

Anonimo ha detto...

caro Bafo, attenti agli olandesi!!questa volta non abbiamo ricevuto telefonate spiritose!!! hihihi

Anonimo ha detto...

Complimenti per aver raggiunto l'Australia, ma soprattutto per come ci sei arrivato!! Lì non dovresti aver problemi di autobus che viaggiano a 30 km all'ora!!! Vista la diversità di fuso orario tra l'Italia e l'Australia terrò acceso il cellulare anche di notte... non si sa mai che ti venga voglia di chiamarmi per prenotare il Belo!!! Anche se la Svizzera è fuori dall'europeo e l'Italia si appresta a farlo tu il mondiale l'hai già vinto!!!!!! Buon proseguimento