giovedì 8 maggio 2008

Full mooning

Pronto? Si. Do you speak english? Yes. Cerco un bungalow per una persona, ne avete? Mi dispiace, siamo al completo... Telefonate, telefonate, telefonate. Ne faro' almeno una quindicina prima di trovare alloggio su Ko Phangan, la terza isola che visto dopo Ko Samui e Ko Tao. La famigerata party island, dove si svolge mensilmente l'acclamato e iper-affolato Full Moon Party. Oddio, volendo, c'e' un party ogni settimana. Non contenti del solo Full Moon sono stati creati anche l'Half Moon, il Black Moon e il Jungle Party!
L'isola, per dimensioni, e' una via di mezzo tra Samui (grande) e Ko Tao (piccola) ed e' definita, giustamente, "la ribelle". Qui la festa e' senza fronzoli: alcol (a secchiellate) e musica a palla; niente ricerca di stile; ignoranza pura.
Il soggiorno l'ho calibrato meticolasamente secondo il calendario lunare, per beccarmi appunto il Full Moon Party. Inoltre spero di acchiappare due piccioni con una fava perche' dovrebbe essere sull'isola anche una ragazza thailandese conosciuta a Samui. Il condizionale e' d'obbligo perche' la tipa c'e' ma non si fa vedere ne' sentire e la cosa, insieme al tempo ballerino, quotidianamente indeciso tra sole e pioggia, inzia a darmi sui nervi.
Anche a Phangan mi equipaggio di scooter e parto alla perlustrazione dell'isola. Strade meno sconnesse rispetto a Ko Tao e meno traffico rispetto a Samui. Nel complesso molto godibile e con paesaggi appaganti.
Ogni isola ha la sua spiaggia svenduta al turismo (ristoranti, clubs, alberghi, agenzie, internet cafe'... insomma il solito circo) e qui trattasi di Had Rin. Contento di non averla scelta come base per l'alloggio. Semplicemente troppo affollata. Meglio raggiungerla di notte in scooter per fare il giro dei party in spiaggia. Un posto dove e' facile perdere ogni inibizione e tra un cocktail e l'altro puo' capitare che ti spunti un nuovo tatuaggio sul braccio o un piercieng al capezzolo (visto fare "live" praticamente a bordo strada, per la serie safety first).
E venne il tanto atteso giorno del Full Moon Party... Slittato di due giorni rispetto al previsto a causa di festivita' buddiste ed elezioni politiche. Sono carico, come tutti. Mi armo di secchiello di plastica riempito all' orlo di Thai whisky e Red Bull e discendo in spiaggia per il giro dei sound system. L'atmosfera e' elettrica, coinvolgente. La musica e' quello che e' - trance martellante o i soliti megamix rock-hip hop - ma chissenefrega, sono in Thailandia, su una spiaggia, la massa e' su di giri ed il bello e' questo: la folla, multicolore, multirazziale, con un solo obiettivo: party, party, party. Gente vestita, gente mezza nuda, ragazzi interamente colorati con tempere fluorescenti, giocolieri, mangiafuoco, fighetti, sfattoni, stranieri, thailandesi. Poco distante da me esplodono fuochi artificiali sulla spiaggia, tra la gente. Delirio, delirio! Dopo il secondo secchiello-cocktail i ricordi sono lampi nella notte: dirty dancing alla thailandese, l'incontro casuale con la ragazza conosciuta a Samui (tra 20 mila persone!), le scenate, il ritorno in taxi con due ragazzi californiani passato a parlare in spagnolo... L'indomani e' gia' tutto finito e sono sul traghetto che mi riporta sulla terraferma, lontano dalla movida thailandese. Terminano 30 giorni di feste, vizi, eccessi, sole, musica, donne. Bye bye Thailand, mi mancherai.

Rene'

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