venerdì 8 febbraio 2008

L'arrivo in Indocina

Volto le spalle allo scintillante mondo di Macau e mi metto in moto alla volta del Vietnam. Prima di arrivarci devo attraversare ancora una volta il suolo cinese (per la terza volta in poco piu' di 3 mesi). Mi imbarco sul mio primo sleeper bus, una invezione cinese per agevolare gli spostamenti notturni in pullman; consiste in bus equipaggiato con circa 40 lettini disposti su due piani e lungo tre file; si riesce a stare quasi sdraiati! Il viaggio di 12 ore da Macau verso Nanning e' abbastanza comodo nonostante il frequente piagnucolare dei bambini e il leggero e costante odore di piedi (sul bus infatti si tolgono le scarpe che vanno messe in un apposito sacchetto di plastica). Il giorno successivo, con una combinazione di treno e minibus, passo la frontiera e arrivo in Vietnam; prima tappa Hanoi, la capitale. Lungo la strada una foratura costringe il minibus ad una sosta imprevista di 1 ora ma e' l'unico inconveniente di questo agevole trasferimento. Gradualmente intorno a me il paesaggio si caratterizza con quegli elementi che gli stranieri associano immediatamente al Vietnam: risaie e agricoltori con cappelli conici di paglia.

Gioventu' alcolica

Arrivato ad Hanoi percepisco immediatamente due degli aspetti inconfondibili della citta': la massiccia presenza di motorini e l'influenza francese sull'architettura urbana. Per facilitare l'inizio del soggiorno ho deciso di prenotare in anticipo un ostello. Di solito non lo faccio mai e tuttora ignoro le ragioni che mi hanno spinto a questo gesto. In ogni caso, mi sistemo all'Hanoi Backpackers Hostel. Il personale, pensando fossi di sesso femminile (ho prenotato per email), mi ha bloccato un letto nella camerata delle ragazze. Bene bene, penso, salvo poi dovermi ricredere in quanto la confusione che un gruppo di 6 ragazze puo' generare nel corso di una notte e' un elemento da non sottovalutare.
Vigilia di Natale. Si festeggia con alcuni giri di birra in un pub irlandese della citta'. Vado a letto abbastanza presto (all' 1...) in quanto la mattina successiva, alle 7.30, e' prevista la partenza per una escursione. Verso le 3 vengo bruscamente svegliato dalle mie 6 compagne di stanza (5 australiane diciannovenni e 1 neozelandese poco piu' matura), udibilmente ubriache. La neozelandese sta cercando di chiudere la serata con un ragazzo (alla faccia della privacy) il quale declina a causa dell'eccessiva ubriacatura di lei; al che, la tipa, caduta nello sconforto, si rinchiude in bagno a vomitare. Oddio! "Ragazze ma che caz... succede!?" mi lamento. "We are so sorry italian boy" rispondono e giu' a ridere per mezz'ora. Fossi stato sulla stessa lunghezza d'onda mi sarei potuto divertire anche io ma il giramento di balle prende il sopravvento. Prima di riaddormentarmi decido per il futuro: cambio di albergo e stanza singola. Meglio, molto meglio.

Stile parigino

Passeggiando per le strade di Hanoi si ha la sensazione di camminare in una Parigi sporca, scassata e decadente. Quasi tutti gli edifici del centro non superano i 3 piani di altezza e portano elementi del passato coloniale francese. Nel complesso, il mix architettura europea e popolazione asiatica e' molto interessante.
Dopo le settimane passate in Cina le mie colazioni sono nettamente migliorate. Infatti, oltre agli edifici, i francesi hanno lasciato in eredita' anche le baguette. Finalmente del cibo normale alla mattina: tazza di caffe' e pane alla marmellata.

Ma com'e' bello andare in giro...

Non potete immaginare la quantita' di scooter e motorini che circolano nelle strade di Hanoi (un mercato dominato dalla Piaggio!). Sulle brevi distanze il motorino viene utilizzato anche come taxi. Ad ogni incrocio ci sono capannelli di guidatori che appena ti vedono alzano le braccia e urlano "motorbike, motorbike!".
Migliaia. Gli scooter sono migliaia. Attraversare la strada e' una impresa. Non c'e' un momento di via libera in quanto il traffico e' come il corso di un fiume: lento e costante. Come si fa allora? Ci si arma di coraggio e di fiducia e si inizia ad attraversare la strada, molto lentamente. Passo dopo passo ci si avvicina all'altro lato, con motociclisti che ti fanno il pelo davanti e dietro. Il trucco e' camminare lentamente in modo che il guidatore possa giudicare la tua posizione e scegliere il lato lungo il quale schivarti. Mai correre: aumenta il rischio di collisione perche' alza il grado di incertezza del motociclista. E non attendete che la strada sia libera; potreste aspettare per ore. Ho cercato di fare un video nel corso di un attraversamento ma ho poi preferito concentrarmi unicamente sulla strada.
Ci sono pochi punti della citta' regolati da semafori. I guidatori procedono sempre lentamente e si immettono nel traffico o cambiano direzione senza fermarsi. Chi sta davanti ha la precedenza e gira a destra o a sinistra senza preoccuparsi dei veicoli alle spalle. In tutta questa confusione non ho mai visto un incidente! Solo una sera questo flusso apparentemente incessante, ma lento, di veicoli ha subito un blocco quando al centro di un incrocio si e' creato un ingorgo; le moto si fronteggiavano senza alcuna possibilita' di movimento a destra o a sinistra mentre alle spalle e lungo le quattro vie che portavano all'incrocio i veicoli si accumulavano senza sosta. Al centro, invece di cercare di sbrogliare la situazione in qualche modo, i guidatori mantenvano il sedere ben saldo sul sellino e il dito incollato al clacson, in attesa che il suono provocato aprisse una breccia nel traffico.

Creatività vietnamita

Un segno della talvolta irrazionale intraprendenza vietnamita e' la clonazione dei casi di successo. Mi spiego. Se una guida raccomanda di dormire all' "Albergo City" di Hanoi nel giro di pochi mesi nasceranno altri alberghi City e lo stesso avviene per le agenzie di viaggio, i ristoranti e i caffe'. La famosa agenzia turistica "Sinh Cafe'" esiste in almeno 15 copie e del popolare "Kangaroo Cafe'" ce ne sono 5. Quale e' quello giusto allora? Solo avendo l'indirizzo esatto lo si puo' scoprire. Io sono caduto vittima di questo tranello quando, dopo avere prenotato una escursione all' "A to Z Queen Travel", scopro che l'agenzia vera non e' all'indirizzo dove mi sono recato io. Ups...

Spettacoli naturali

Nello specifico si trattava dell' escursione a Halong Bay, probabilmente la maggiore attrazione turistica del Vietnam. Il tour acquistato prevede un giro di mezza giornata tra i pinnacoli di roccia immersi nel mare su un barcone di legno; notte in barca e mattina del secondo giorno ancora in navigazione. Le centinaia di agenzie viaggio di Hanoi offrono tutte lo stesso tour; la differenza la fa il prezzo che ovviamente alza o abbassa il livello di servizio. Comprando un tour per 25 dollari non faccio proprio una mossa "giusta". Il barcone e la stanza sono OK ma il cibo scarseggia: un minuscolo pesce fritto da dividere in 5 persone, verdure e riso bollito, 1 fettina di anguria a testa. Alla richiesta di alcuni affamati per maggiori dosi di cibo, la risposta consiste unicamente in un ulteriore piatto di riso bollito. Nel compenso i panorami della Baia di Halong sono spettacolari. Centinaia di montagne calcaree spuntano dal mare, a perdita d'occhio. Una foresta di roccia e acqua. Peccato che il tempo non sia dei migliori. Cielo grigio e pioggerellina ad intermittenza. Un clima che, oltre a questa escursione, caratterizza quasi tutta la mia permanenza ad Hanoi.

Banchetti in strada

La vivacita' delle strade di Hanoi e' eccezionale ed e' particolarmente impressionante negli orari corrispondenti a pranzo a cena. Le vie si riempiono di improvvisati ristorantini e si formano tavolate di commensali lungo i marciapiedi. Un fenomeno attribuibile alle famiglie che abitano ai pian terreni delle case che, soprattutto di sera, trasformano le loro abitazioni in mense popolari; si cucina in garage e si consuma in strada.
La circolazione a piedi diventa difficile: non si puo' camminare lungo le strade, a causa del flusso di motorini, e sui marciapiedi bisogna fare lo slalom tra le persone intente a mangiare.
Sia i tavoli che le sedie sono ricavati da minuscoli sgabelli, grandi quanto quelli che si potrebbero trovare in una scuola materna europea. Chi mangia e' totalmente rannicchiato e chinato sulla propria zuppa di tagliolini. A me sembra parecchio scomodo!
Anche i ristornati veri e propri e le birrerie tendono a invadere le strade, con il loro esercito di sgabellini di plastica, ed e' intorno a queste ultime dove si crea la maggiore concentrazione di persone. Sara' forse perche' un boccale di birra costa solo 10 centesimi di euro? E' il fenomeno Bia (birra) Hoi (per favore)! La birra e' molto leggera ma lascia comunque il segno dopo 5 o 6 boccali. L'animo vietnamita inizia a scaldarsi e la birreria diventa il tempio della socializzazione. I tavoli dei turisti si mischiano a quelli dei locali, i bicchieri di vetro si incontrano in fragorosi brindisi e per le strade echeggia il grido, Bia Hoi!
Rene'

1 commento:

Anonimo ha detto...

Belle foto!

Dj Bruce Lee