lunedì 12 novembre 2007

L'India e la sua capitale

Delhi e' lo specchio in cui si riflette l'India di oggi. Ci arrivo con uno scomodo viaggio in treno, 4 ore in seconda classe, l'ultima e la piu' economica. Nello scompartimento c'era gente ovunque: seduta per terra, schiacciata sui sedili e anche sdraiata sui porta bagagli. Sceso a Delhi mi preparo al peggio. Cosa mi succedera' in questa megalopoli di 13 milioni di abitanti? Temo di venire risucchiato dalla citta' e dalle sue strade, fagocitato, spolpato, fatto a pezzettini e poi rispedito in Italia. Macchè, niente; proprio un bel nulla. E' invece un interessante ritorno alla vita e ai ritmi di una capitale.
Dalla stazione, con un breve passeggiata, raggiungo Paharganj, il quartiere dove dormono quasi tutti i travellers; una trafficata strada di 2 km con alberghi e negozi uno in fila all'altro. Mi baso all'Hotel Lord Krishna che, a dispetto del nome, non e' proprio un posto frugale. Dormo nella miglior camera avuta in India nelle prime due settimane di viaggio. C'e' pure la TV, cosi mi godo scampoli della due giorni di Champions League (yes!) oppure un film su Star Movies (Jurassic Park 3, Ritorno al futuro 2, per citarne alcuni).
Per molti viaggiatori Delhi e' il punto di arrivo o di partenza dall'India e Paharganj offre al turista tutto quello di cui ha bisogno. Alloggio a prezzi modici, un ricco piatto di curry, il look appropriato per la vacanza o l'ultima collanina prima di tornare a casa. La strada principale e' caotica e oltre a dover schivare il via vai di moto, rickshaw e mucche e' necessario dribblare gli esagitati negozianti. Ogni tanto si incrocia qualche residuato dell'era hippy, consumatissimo dagli anni, o qualche tipo pieno di piercing e con lo sguardo spento, che ha donato probabilmente una parte di cervello nel corso di un rave su una spiaggia di Goa. Si notano subito perche' sono troppo diversi dal resto della folla che anima la via.
A Delhi resto 5 giorni, piu' del previsto; mi trovo bene: si allenta la morsa dei procacciatori d'affari e ho la tranquillita' necessaria per esplorare l'enorme citta' e cercare di capire l'India. Si, l'India. Un gigante, in tutti i sensi. Geografico, economico, sociale. Si stima che la sua popolazione superera' quella della Cina entro il 2050, in assenza di una adeguata politica di pianificazione famigliare. Ogni anno aggiunge, in quanto ad abitanti, una Australia intera; e la preoccupazione generale e' quella di avere abbastanza cibo e posti di lavoro per tutti. L'economia galoppa, la Borsa sale ma i servizi pubblici sono ancora carenti e una grossa fetta della popolazione, soprattutto nelle campagne, vive in condizioni di poverta'. A Delhi c'e' una metropolitana nuovissima, inaugurata qualche anno fa; tirata a lucido, con aria condizionata, e' un piacere prenderla e abbandonare i movimentati e rumorosi spostamenti in autorickshaw.
Il futuro dell'India sembra essere scritto nel viso dei giovani di Delhi: sorridenti, vestiti alla moda e attenti ai dettagli, cellulare in una mano e lettore mp3 nell'altra, allegri all'uscita dal cinema o rumorosi all'interno di un fast food. Preoccupati del proprio aspetto come gli attori di Bollywood, le vere superstar indiane, piu' famosi e conosciuti di qualsiasi politico. India: un paese in bilico tra modernita' e tradizione. I genitori rimproverano ai giovani uno stile di vita troppo frivolo e sono preoccupati dalle conseguenze dell' afflusso di novita' dall'occidente tanto da arrivare a far pedinare da un detective privato il figlio in vacanza-studio all'estero. La migliore barriera a protezione della cultura indiana, che ne evita il diluirsi e le impurita' provenienti dal resto del mondo, e' tuttora la famiglia e la pratica, ad essa collegata, del matrimonio concordato (l'80% dei matrimoni in India sono concordati). Il giornale della domenica ha una sezione speciale di oltre 10 pagine di annunci matrimoniali, divisi per caste, gruppi di eta', sesso, provenienza. Ne trascrivo uno, per farvi capire. Sono particolari e alcuni fanno sorridere. We are looking for a tall Rajput boy, age 26-29 years, with Engineering & Management qualification from highly reputed institutions. Success oriented and highly ambitious, vegetarian boy, presently in India or overseas, with respect for traditions but modern outlook from a respectable family... L'ultima frase sintetizza perfettamente quello che l'India vuole essere al giorno d'oggi: un Paese con una prospettiva moderna, nel rispetto delle tradizioni. Lo stile degli annunci puo' variare ma la sostanza rimane la stessa: il futuro moglie/marito deve essere bello, educato, magro, istruito, meglio se di business family.
Sdraiato nella serena tranquillita' dei Lodi Gardens alzo lo sguardo dal giornale e scruto un antico, screpolato, mausoleo. Mi preparo all'animazione del prossimo mercato; qui a Delhi ce ne sono tanti, uno in ogni quartiere, e diversi, come i suoi abitanti: vestiti griffati o contraffatti, gioielli o bigiotteria, gastronomia europea o spezie orientali. Old Delhi e New Delhi. Nella prima: stradine strette, sporcizia, rumori, odori, bazaar, sovraffollamento, case a 2 piani, un forte e la moschea piu' grande dell'India. Nella seconda: alberi, parchi, grattacieli e cinema multisala, gelaterie e fast food, pianificazione urbana, viali spropositati e alti muri di cinta a proteggere gli edifici governativi e le residenze dei politici. Old e New si toccano e si mischiano a Paharganj e a me non resta che scegliere da che parte andare.
Rene'

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