lunedì 22 settembre 2008

Convalescenza a Darwin

Prima cosa: ho caricato le foto relative all'Indonesia. Cliccate qui per visualizzarle!
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Il giorno successivo al mio arrivo in Australia mi reco in ospedale. Al Pronto Soccorso del Royal Hospital di Darwin ricevo trattamenti ambulatoriali gratuiti (grazie a degli accordi bilaterali con l'UE) e nuove dosi di antibiotici. Il ginocchio e' ancora bendato e la ferita genera pus ma spero negli effetti del nuovo cocktail farmacologico.
La prima settimana di soggiorno australiano la passo al Gecko Lodge dove cerco di abituarmi a nuovi ritmi e consuetudini di viaggio. Accetto di malumore il fatto che d'ora in poi la maggior parte delle mie sistemazioni saranno costituite da camerate in ostello, con tutto cio' che ne deriva: rumore, compagni di stanza molesti, sporcizia, disordine, furti, puzza.
L'impatto con la valuta locale (dollaro australiano) e' uno shock. Tutto mi appare carissimo: dormire, mangiare, bere, spostarsi. I soldi entrano ed escono dal portafoglio ad una velocita' impressionante. I pasti economici nei ristorantini asiatici sono un lontano ricordo. D'ora in avanti colazioni, pranzi e cene vengono consumati nella cucina dell'ostello.
L'eta' media dei viaggiatori che incontro si e' decisamente abbassata: gran parte dei "work and holidayers" (i possessori, come me, di un visto annuale di tipo vacanza-lavoro) ha meno di 25 anni. L'attitudine di viaggio e' molto "party" e fracassona. O si lavora o si fa casino. Dove sono finiti i vecchi esploratori?
Chi viaggia per un certo periodo di tempo in Australia cerca di farlo on the road. Cio' permette di individuare due tribu' e due modi diversi di intendere il viaggio australiano. Da una parte ci sono i "backpackers", i rumorosi abitanti degli ostelli, dall'altra "quelli con il van", che affollano campeggi e caravanpark. Talvolta i due mondi vengono in contatto, soprattutto quando qualcuno "cerca" un passaggio e altri lo "offrono". Personalmente, non riconoscendomi in nessuno dei due gruppi, continuo a sognare di svegliarmi un giorno in possesso di un Toyota Landcruiser per poter esplorare le piste sterrate dell'immenso outback.
A Darwin passo due settimane di convalescenza. La mattina zoppico per le strade del centro mentre nel pomeriggio mi rilasso all'ostello, leggendo, scrivendo o navigando in internet. C'e' un clima tropicale, abbastanza umido. E' in corso la stagione detta "dry", perche', al contrario della "wet", non piove mai e il cielo e' sempre blu. Darwin e' una citta' che conta solo 200mila abitanti ma che e' distribuita su una superficie che in Italia ospiterebbe almeno 1 milione di abitanti. C'e' un piccolo centro dove ci sono uffici e negozi ed il resto e' fatto di case uni-famigliari con giardino. Di condomini ce ne sono pochissimi. Piu' che una citta' mi sembra un paese "allargatissimo". A piedi si puo' girare solo il centro; per il resto ci vuole un'auto. E' la prima citta' che vedo in Australia ed e' un sacco diversa da qualsiasi altro centro abitato visitato in Europa. Devo ammettere: non mi fa impazzire. Per fortuna qui la burocrazia e' snella e in 2 giorni mi ritrovo con codice fiscale e conto corrente. Pronto per un eventuale primo lavoro.
Finalmente, dopo molti mesi, incontro ragazzi italiani con cui scambiare due chiacchere! Conosco Silvia e Matteo, di Mestre, che sono gia' da 8 mesi in Australia e Lorenzo, un ragazzone di Pescara; sono loro a svelarmi strategie e tattiche per sopravvivere un anno in Australia; mi sembra di capire che serva, soprattutto, molto lavoro!
Qui vicino a Darwin c'e' il Kakadu National Park, dove hanno girato Mr. Crocodile Dundee, una delle tappe fisse di un viaggio in Australia. E' una regione molto vasta, ricca di acquitrini a nord, vicino al mare, e di cascate a sud, dove le pianure lasciano il posto ad altipiani rocciosi. Pur essendo in corso la stagione secca, i fiumi sono ancora carichi di acqua limacciosa e nei pressi della costa sono popolati da aggressivi coccodrilli. Alcuni gruppi rocciosi, che spuntano come monoliti da un terreno pressoche' pianeggiante, portano la testimonianza della milleniaria cultura aborigena. Dipinti misteriosi che parlano di leggende e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi.
Esploro il parco con Silvia, Matteo e Jonas, un ragazzo tedesco; affittiamo un campervan 4x4 e ogni occasione e' buona per buttarsi sullo sterrato. Passiamo 3 notti al Kakadu, una delle quali sulle sponde dell' Alligator Billabong (un'ansa "morta" di un fiume): un campeggio selvaggio tra uccelli, canguri e zanzare, raggiunto dopo quasi 40km di strada sterrata. Anche noi come Mr. Crocodile Dundee.
Poi si ritorna a Darwin, in tempo per vivere un'altra delle notti insonni a vedere le partite dell' Europeo. Durissimo star sveglio fino alle 7 di mattina per assitere al termine di un pallosissimo quarto di finale. E' decisamente ora di cambiare. Il ginocchio da segnali positivi e di fronte a me si distende la vastita' del continente rosso.

Rene'

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao Renè, finalmente sono in pari e quindi ho letto del tuo ginocchio purtoppo. Però fa molto reporter... Spero tu stia meglio. E mentre tu sei in giro a vedere il mondo è nato un progetto globale che si chiama "ricostruiamo la 3a D virtuale". Quando/se hai tempo iscriviti a facebook . Presenti per ora: Cerri, Codoro, Fagnani, Franchina, Paganini, Riva, Volpi e Amarù ci sta lavorando :-) Così vedi che belli siamo adesso.Un abbraccio. Ele

René van Olst ha detto...

Ciao Elena, ottima idea! Cerchero' di aggregarmi il prima possibile.

Ho appena letto di un terremoto in Asia Centrale, vicino a Sary Tash, il posto in Kirghizstan dove mi sono ubriacato con i tassisti. Mi spiace un sacco...