L'atmosfera in questo remoto confine tra il
Non sono l'unico a dovere aspettare un passaggio verso il primo centro abitato laotiano. C'e' un minibus fermo nel piazzale della dogana e scopro essere quello partito alle 4.30 di mattina da Dien Bien, in
Intanto sopraggiunge il camion che avevo superato lungo la strada verso il confine. E' la mia occasione! Contratto un passaggio fino a Muang Khua (60km da qui) per 10 dollari.
Dalla mia posizione privilegiata in cabina di guida osservo verdi creste di colline che si perdono in lontananza. La strada e' un dolce saliscendi che segue le asperita'
Superiamo una serie di minuscoli villaggi, sperduti nella foresta, e la prima cosa che noto e che non ci sono praticamente costruzioni di cemento. Le case sono tutte in legno, piccoline; alcune si reggono su sottili palafitte. La strada una volta in mezzo al paese si trasforma in un'ara dove razzolano galline, oche, anatre e pulcini, mentre cani e gruppi di piccoli scuri maialini si rincorrono giocosamente. Cio' non sembra sia una ragione sufficiente a rallentare la corsa
Dopo 2 ore e mezza arriviamo a
Si e' fatta presto sera e dalla terrazza della mia guesthouse inizio a famigliarizzare con gli elementi che saranno una costante
A Muang Khua la corrente elettrica c'e' solo dalle 17.30 alle 21.30, grazie al generatore comunale; i cellulari non funzionano; non ci sono bar o ristoranti aperti fino a tarda ora; non ci sono motorini strombazzanti; non ci sono capannelli di persone che indugiano a bordo strada.
Quando la luce artificiale viene meno si vive intorno al lume di una candela che ben presto si spegne, risucchiata dalla nera e profonda notte laotiana.
Rene’
martedì 19 febbraio 2008
Laos, a prima vista
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